Istruzioni:
Scrivi un breve racconto che contenga la frase "Errori nelle dinamiche della decisione di gruppo". Allega al tuo testo un’immagine significativa.

Era passato un anno da quando Biancaneve aveva abbandonato i sette nani a se stessi. Il suo breve soggiorno nella loro minuscola casetta li aveva cambiati per sempre, stravolgendo le loro vite come il passaggio di un uragano: se prima vivevano da soli tranquillamente, ora senza più una donna per casa non erano più autosufficienti.
Dotto era crollato in un mutismo dal quale non usciva da mesi.
Gongolo era entrato nel tunnel del gioco d'azzardo.
Eolo assumeva regolarmente farmaci e sostanze stupefacenti che stavano lentamente distruggendo la sua psiche.
Mammolo vagava di notte per i boschi, come se il suo desiderio fosse quello di essere sbranato dai lupi.
Cucciolo passava le giornate chiuso in bagno, e tutto il mondo fuori.
Pisolo non si era ancora accorto di nulla, ma era leggermente più triste.
Brontolo continuava ad annusare un paio di capi di biancheria intima che Biancaneve aveva lasciato in un cassetto, provando piacere nell'illusione di ritrovare il suo odore.

Ma un giorno, Biancaneve tornò.
Passava nei dintorni col Principe Azzurro facendo un pic-nic nel ponte di Pasquetta, così sulla strada di ritorno verso il castello i due decisero di passare a salutare i sette nanetti.
Dotto aprì la porta: "B-b-b-b-biancaneve?!?!"
Subito tutti i nani si avvicinarono, incuriositi dal suono della voce di Dotto che non sentivano da mesi. Ma la vera sorpresa fu quando videro la meravigliosa fanciulla che stava sulla soglia della porta; ed era ancor più affascinante di quanto se la ricordassero, dato che per la gita fuori porta aveva indossato un vestitino attillato che tanto ringalluzziva il Principe.
Addirittura Cucciolo era uscito dal bagno.

Ma la loro attenzione rimase per poco tempo su Biancaneve, passando subito dopo all'uomo al suo fianco, la creatura demoniaca che li aveva privati del loro angelo del focolare.
Pochi secondi e si avventarono tutti su di lui, chi con pugni e calci, chi con graffi, chi con morsi; Brontolo, che indossava ancora sulla testa il reggiseno di Biancaneve, corse nel ripostiglio a prendere il suo piccone e lo conficcò nella fronte del Principe.
Biancaneve, inorridita, guardava il suo amato muovere gli ultimi spasmi sul pavimento, in mezzo a un lago di sangue.

Mammolo ruppe il silenzio: "Ora Biancaneve tornerà a cucinare per noi e a raccontarci le storie della buonanotte!"
Eolo: "Non credo che rimarrà qui di sua volontà. Forse dovre..eee...eee...ECCIU'!! dovremmo legarla".
Gongolo: "Nah, non può vivere legata! Magari potremmo controllare se nel laboratorio di Grimilde è rimasta una pozione che può obbligare le persone a fare ciò che vogliono"
Pisolo, sbadigliando: "O forse una pozione che le faccia dimenticare quello che è successo!"
Mammolo: "Aspettate ragazzi, uno alla volta. Facciamo così: adesso a turno, ognuno esporrà una sua proposta, e poi metteremo ai voti la soluzione migliore per tenere Biancaneve con noi".
Cucciolo agitò freneticamente il capo dall'alto in basso per manifestare il suo consenso. E anche gli altri nani sembravano d'accordo.
"Ragazzi. Credo che ci siano errori nelle dinamiche della decisione di gruppo" esclamò Dotto. "Non credo che questa..."
"Non ti va mai bene nulla! Hai forse un'idea migliore?" lo aggredì Brontolo.
"No, non intendo questo..."
"E allora? Di che ti vuoi lamentare?"
"...di nulla. Volevo solo farvi notare che mentre bisticciavate, Biancaneve è fuggita."

Biancaneve, ancora in lacrime e traumatizzata, corse a denunciarli; dopo poche ore la Polizia delle Fiabe arrivò alla casetta dei sette nani, arrestandoli tutti.
Ora scontano la loro pena in un carcere di massima sicurezza, dal quale non usciranno tanto presto... e sono costretti a subire le angherie a cui Pollicino li sottopone nelle docce con una saponetta.