Lascio la simpatia da parte, e quel senso spinto di autoironia che ha caratterizzato la maggior parte delle istruzioni che ho svolto qui.

Forse non realizzerò un'istruzione eccellente, forse sarò anche fuori tema, sta a voi decidere...ma voglio riportare una delle mie passioni più grandi: gli occhi delle donne.

Quanti di voi si sono ritrovati sommersi sotto tonnellate di riviste? Non so voi, ma vivendo con due donne in casa, la moda è all'ordine del giorno (o forse più la moda del pettegolezzo). Mi ritrovo davanti fogli di giornale che guardati di sfuggita non hanno un vero senso, estetica a parte. Su questi fogli le donne vengono moltiplicate, le donne vengono ricopiate per com'erano in quell'istante, e vengono vendute in giro per il mondo. I direttori di queste riviste vendono i corpi impeccabili di donne all'apparenza impeccabili.

Ma ho notato un piccolo particolare, all'altezza della fronte: gli occhi, i loro occhi.
Sono occhi apparentemente seduttori, apparentemente istigatori, sensuali. Non è così, almeno per me. Vedo dietro quei occhi un'anima spenta, un'anima labile e malleabile come plastilina, pongo modellabile a seconda delle richieste. Non vedo fonti di luce, non vedo una donna ma vedo un semplice organo, quell'organo che tanto permette di guardare, tanto permette di non farsi guardare, all'interno intendo.

Perché creare un collage con gli occhi delle donne?
Ho voluto collezionare questi sguardi, questi sguardi inespressivi, questi occhi privi di se. Ho voluto miscelarli, assemblarli per creare una donna nuova, fatta di tante donne, di tanti sguardi, e di pochi sorrisi.

A nuova vita ho voluto riportare le loro anime, e non solo quei vecchi fogli di giornale che, prima o poi, verranno gettati nella spazzatura. Ho voluto salvare una parte di quelle anime sensibili, quelle anime che avrebbero sicuramente avuto paura del buio, come hanno paura del loro stesso buio interiore.