Al polo opposto della tecnologia immagino subito lo stato naturale!
La terra, i suoi semi, i suoi frutti come materiali possibili.
Abitando (da poco tempo) tra la campagna e la città ho la fortuna di poter avere un contatto diretto con la terra: un contatto a cui sono abituata sin da piccola, d'estate, quando andavo in vacanza al paese dei miei nonni in Umbria, ma che mi è sempre mancato in città nella casa dei miei genitori, in una popolosa periferia del sudest romano. Questa riscoperta "da grande" mi ha fatto nascere dentro una passione profonda per la coltivazione fai da te, non solo per l'immensa soddisfazione di cogliere e mangiare i propri prodotti ma anche solo per l'osservazione dei loro processi di crescita e impercettibile movimento, per la percezione innata e primaria della vita anche solo nell'atto di scavare buche, per il pensiero che sembra scorrere più libero la sera mentre annaffio e osservo l'acqua che si incunea energica verso le radici...
...Una premessa decisamente fuorviante, visto che mi trovo a casa dei miei genitori, l'appartamento cittadino di cui sopra, umido e caldo, immerso nelle viuzze che corrono tra il palazzume stonacato degli anni Cinquanta. Un contesto lontano dal magico ritorno alla terra che immaginavo come possibilità creativa!
Sì va be', però ormai ho cliccato su "svolgila".
Ci provo lo stesso. Vediamo cosa trovo in cucina...toh, è pieno di frutta! Che profumo queste piccole pere verdi...