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"Ecco i miei gioielli".
Fotografie, vere, stampate, scattate e sviluppate, di momenti autentici in cui una fotografia era solo un'immagine ingenua di un'età ingenua.
Si arrampicano scimmie interattive di peluche, sorpassando una rosa disegnata sul vetro, regalo per mia madre quando frequentavo l'asilo. Accanto, a modo suo, un Homer mi ricorda di non dimenticare mai il bene ricevuto, e di farne altrettanto.
A sorvegliarli ci sono i primi racconti e romanzi letti durante l'infanzia. Nel mio immaginario Gianni Rodari non sarà mai battuto nemmeno da Bulgakov. Neanche dai sensi di colpa dello studente Raskolnikov che uccide vecchine usuraie per liberarsi dai debiti. A fare la guardia bracciali e bijoux. Ma la simmetria imperfetta dei volumi che mi riempiono le giornate sovrasta e protegge quello che ho conservato nel tempo: più solidi, più coscienti, più giovani. Crollerebbero senza le fondamenta che ho innalzato e le fondamenta sarebbero deboli steli senza un fiore vitale.